Sabato 3 dicembre abbiamo assistito all'Harry Potter Live, all'auditorio della conciliazione: una proiezione speciale del primo film della saga con la colonna sonora del pluri oscar John Williams eseguita dal vivo ed in sincro con le immagini, a cura dell'Orchestra Italiana del Cinema, diretta da Justin Freer.
Inutile soffermarsi sulla bellezza della colonna sonora, una nomination all'Oscar e soprattutto l'enorme popolarità ed amore da parte del pubblico di tutte le età.
L'orchestra ha fatto un lavoro eccellente, e quasi nessuna sbavatura sul sincro audio/video, uno sforzo ulteriore per il bravissimo direttore che seguiva, oltre alla partitura, un monitor con le immagini ed un click visivo con dei segnali per il tempo ed il cambio di brano.
L'audio originale della pellicola è stato modificato, ovviamente eliminando la colonna sonora, tenendo relativamente basso il dialogo italiano e di conseguenza la scelta dei sottotitoli per poter seguire meglio la storia, ma sopratutto il livello della traccia internazionale con effetti e rumori era estremamente bassa, per esempio durante l'attacco del Troll erano più intellegibili i fiati dei protagonisti piuttosto che i grugniti del mostro, che sembrava quasi afono.
Ovviamente tutto questo è stato dettato dalla volontà di lasciare spazio all'orchestra, che con una dinamica impressionante e con una bellezza senza eguali, ha riempito con centinaia di decibel la splendida sala della Conciliazione.
Prima, durante la pausa e dopo il concerto, in giro per l'auditorium si potevano incontrare alcuni personaggi della saga, per il piacere di appassionati e bimbi.
Via della Conciliazione, era 'addobbata' con luci e musica a tema magico e si respirava l'attesa per l'evento già da fuori l'auditorium.
Nell'atrio la colonna sonora originale aiutava ad entrare nello spirito ed un banco con gli oggetti di Hogwards in vendita è rimasto assediato per tutto il tempo.
La nostra Maya, alla sua prima esperienza con un orchestra completa, non nasconde una certa emozione e non è certa di cosa l'attende... ...alla notizia che gli 80 elementi (seppur microfonati) non sarebbero stati amplificati ma che avremmo ascoltato direttamente la musica prodotta dallo strumento, è rimasta perplessa. La grandiosità ed il volume durante le scene più intense l'ha sorpresa ed emozionata non poco. Forse il miglior modo per iniziare una bimba di quasi 8 anni alla musica sinfonica.
Divertente veder sfilare gli accanitissimi in veste Grifondoro o Serpeverde ed i vestiti da gran gala con strascichi e paillettes dorate. E' l'incontro di due realtà che, per una sera si divertono insieme.
Grazie a Lorenzo Meinardi, siamo riusciti ad avere tre posti stupendi come ospiti dell'orchestra. Lo spettacolo aveva il tutto esaurito da mesi.
L'unicha scelta che personalmente non ho condiviso con la produzione è stata l'assenza di almeno una Celesta (strumento simile per forma al pianoforte verticale ma che produce un suono simile ai campanellini, usato e riconoscibilissimo nel tema principale di Harry Potter), sostituito da due master Motif collegate rispettivamente ad un MacBook Pro con la celesta NI: un suono stupendo ed impeccabile come di tradizione, ma è un elemento tecnologico che stona con il colpo d'occhio di un orchestra che deve restare acustica in ogni sua parte.
Comprendo la praticità e la condivido... ...chi mi conosce e mi segue sa bene che nel 70% dei miei concerti uso una configurazione identica, con una master ed un MacBook Pro con suite NI ed il suono non ha rivali, ma in questo caso ci dovremmo ritrovare agli antipodi della praticità, con un materiale umano pazzesco e strumenti tradizionali da un lato ed un DVD dall'altro... ...le vie di mezzo le trovo inutili.
E' stata un'esperienza unica e bellissima, magari poter rivedere uno Star Wars o un Indiana Jones con l'orchestra... ...per non parlare di Jurassic Park, Lo Squalo o E.T. ...tutti capolavori del mio compositore cinematografico preferito: John Williams.
Con 5 Oscar e 47 nomination (l'ultima nel 2016 con Star Wars 7), è l'uomo più titolato nel mondo del cinema, secondo solo a Walt Disney (59) che è più un istituzione che un essere vivente.
Il buon John che con i suoi 84 anni ha scritto le musiche più significative di hollywood, musiche tenere e dolci ma forti e solenni, con una incredibile versatilità (vedi E.T. in confronto con Slavate il soldato Ryan), squillante nell'uso degli ottoni in Star Wars ma delicato e confidenziale con la Celesta di Harry Potter. Un grandissimo artista che unisce la complessità delle sue opere alla popolarità dei temini che nessuno di noi potrà mai evitare di fischiettare quando ritorna al parcheggio dopo aver visto un suo film.
Che Dio ti benedica nonno John!
Gianni Foti