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mercoledì 16 settembre 2015

Recensione su Repubblica di Tiziano Giagnoni



Un altra ottima recensione per il disco di Tiziano Giagnioni, direttamente dalle pagine di Repubblica.

martedì 8 settembre 2015

Recensione Lungo questa strada





Riporto qui integralmente la recensione di Antonio Tuzza di Rockit. Sono rimasto un po' perplesso su alcune considerazioni sulla diversità tra i mix in versione italiana ed inglese e sulla voce su un solo canale... Io credo che al momento della recensione abbiano avuto qualche problemino nello studio di Rockit, perché i brani da noi distribuiti sono assolutamente identici in entrambe le versioni e la voce è sempre in coerenza stereo. ...ma problemi tecnici apparte, la recensione è attenta parla della cristallina verità che traspare dai lavori di Tiziano... Quella verità che mi ha fatto innamorare al primo ascolto di quest'album stupendo.
Gianni Foti.

"Lungo questa strada / The Road We Wander" è l’ultima fatica di Tiziano Giagnoni, cantautore scafato con un congruo passato musicale alle spalle. Suono e stile richiamano una certa sonorità anni ’90 che racchiude una dichiarazione d’intenti dell’autore, il manifesto di quella che è stata la sua vita finora; eppure Giagnoni, detto simpaticamente, non sa decidersi né tra italiano e inglese (di pronuncia un po’ scolastica), né tra Inghilterra e Stati Uniti degli anni ’60, da cui raccoglie le classiche suggestioni sonore impiegate in questo disco.
Sul versante musicale, e soprattutto per la ritmica, quel suono -per così dire- retrò diventa a volte un po’ desueto, fino al plasticoso; le batteria elettroniche e il basso sequenziato (e qualche pad) sono a tratti piatti (fino a ricordare i tasti start stop fill intro end delle passate tastiere arranger); peccato non essersi affidati a un batterista e un bassista in carne e ossa che avrebbero dato maggiore dinamica, spessore e tocco umani a ciò che invece è convincente e vitale; e infatti, ciò che Giagnoni ha potuto suonare con le sue mani risulta di grande qualità esecutiva, di bella apertura. Chitarre acustiche, elettriche, slide guitar e banjo sono sorpredenti e controbilanciano il timbro sintetico di basso e batteria; stesso discorso per la cura e la pulizia di cori e controvoci che hanno un suono sempre morbido, piacevole e di godibile beatlesiana memoria. Inoltre, Giagnoni si rivela anche attento produttore, sa registrare e missare a dovere coerentemente al genere, tanto che l’ascolto risulta avvolgente sia ad un volume comodo, che a volume più spinto. Il nostro è uno che ha bene in testa i suoni delle sue sei corde, il suono di ogni brano e quello dell’intero disco; "Cammina nel silenzio" ne è un esempio, mentre "Walking in the Silence" lo è meno, pur essendo lo stesso brano cantato in inglese. Infatti non si capisce perché le versioni italiane dei brani abbiano un diverso mix; alcuni strumenti, voce inclusa, sono spostati su un solo canale; anche questa sembra essere scelta di beatlesiana memoria, che, in alcuni casi (vedi il brano citato) risulta più interessante rispetto all’omologo inglese dal solito mix ben bilanciato.
"Lungo questa strada / The road we wander" è un disco sincero, onesto, svelato, senza fronzoli e forse anche senza pretese; sembra essere lo specchio musicale del raggiungimento di un qualche status di coscienza dell’autore. Pulito, pacato, maturamente misurato, ovvero la condizione di chi è arrivato ad una diversa consapevolezza, in cui non c’è più tempo per sterili discussioni, o per interrogarsi su cosa sia meglio fare della nostra vita… le cose vengono, scivolano forse, come queste canzoni semplici che trovano la loro strada come la trova l’acqua, senza ostacoli, lasciando andare l’amore con la A maiuscola, l’amore per la vita e per una certa silenziosa sfericità orientale. Il riferimento è rivolto ai testi, essenziali, esistenziali ma scevri da zavorre o inutili complicazioni. Chi si oppone alla corrente è scollato da se stesso, sembra dire ogni testo come un padre che parla al figlio, in uno stile che tende al flower power di "Mother Nature’s Son".
Namastè.
Antonio Tuzza

martedì 11 agosto 2015

Tiziano Giagnoni Live in Hawaii



Ecco il live più lontano che TSC abbia mai avuto il piacere di seguire.
Tiziano Giagnoni, live in Cha Ha Cha Salsaria, ad Hawai'i Kai, Oahu, Honolulu.

Il nostro fantastico Tiziano fa sognare gli statunitensi più esotici ed esclusivi esattamente come fa sognare noi pretenziosi colti del vecchio continente... Forse le persone in fondo non sono tanto diverse? O più probabilmente un artista come Tiziano Giagnoni non conosce confini culturali e riesce a trovare la strada del cuore a prescindere da chi si trova ad ascoltarlo... in un live 'vero' alla vecchia maniera: chitarra, voce e nessuna scusa! Cantare il country nella bocca del lupo... Sonorità da ukulele suonate alle Hawaii... cantare in inglese negli USA!!! Wow! Sono senza parole e sempre più felice di aver suonato l'hammond con Tiziano alla presentazione del disco.

Forza Tiziano, mandaci ancora materiale per farci sognare e per spingerci in quella dimensione dove le emozioni diventano canzoni.

Link al video live Lost and Found live in Honolulu.

sabato 25 aprile 2015

The Road We Wander - Lungo Questa Strada - Tiziano Giagnoni - Album



Per scrivere questa breve presentazione, abbiamo aspettato che il disco fosse pronto e, prima di mandarlo in stampa, ci siamo seduti sul divano, abbiamo acceso il nostro stereo e abbiamo messo su i due CD. Li abbiamo ascoltati in silenzio e senza distrazioni. Ci siamo fatti rapire dalla musica e dalle parole. Ci siamo regalati poco più di un’ora di tempo e il risultato è stato molto piacevole. La musica fluiva senza entrare in conflitto con i testi e ci ha accarezzato come una brezza estiva, lasciando una sensazione di relax, che dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto ci ha ripagato in abbondanza. 

Questo disco è il risultato di tutte le forme musicali che Tiziano ha sperimentato negli anni e che non hanno, quindi, una connotazione precisa. E perché in italiano e in inglese? Perché Tiziano è italiano e Anny è australiana e ci siamo divertiti a giocare con le due lingue. I testi non affrontano tematiche sociali o politiche e anche l’amore romantico o quello passionale è stato trattato marginalmente. Ci interessava indagare di più sulle nostre esperienze. Quelle esperienze che ci hanno portato a condividere la nostra quotidianità con parole che, a volte, possono apparire filosofiche o poetiche, che sembra sfiorino il nichilismo, ma che in realtà, sono sgorgate dal cuore nella sua più ingenua semplicità.  

E' l’Amore che ha la maggior rilevanza in questo disco. Avremmo potuto chiamarlo “Dieci Canzoni d’Amore” perché questo, in realtà, sono. L’Amore nelle sue tante forme, che è allo stesso tempo Uno: amore per noi stessi e per gli altri, per il divino e per la vita, per questa strada di gioia e di dolore, questa strada a volte leggera e levigata, altre volte aspra e ripida. La Strada che percorriamo, più o meno velocemente, non sapendo dove ci porterà. Non ci sono indicazioni o mappe da seguire, ma sappiamo che arriveremo tutti alla stessa inevitabile e fantastica destinazione. Eppure la strada è unica e meravigliosa, per ognuno di noi. Le nostre canzoni parlano di Questa Strada, parlano di noi, parlano a noi.  Siamo sicuri che parleranno anche a te.

Bon Voyage,

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